La volta scorsa abbiamo accennato la cittadina di Prosecco ed è proprio da qui che oggi vogliamo ripartire. Essa si trova a circa nove chilometri da Trieste ed il vitigno qui coltivato si diffuse inizialmente nei territori limitrofi per poi raggiungere le zone tuttora vocate alla coltivazione dell’uva che dà origine al vino Prosecco. Quest’uva prende il nome di GLERA.
La Glera è un vitigno semi aromatico a bacca bianca. A maturazione, i grappoli, si presentano mediamente grandi di un bel giallo dorato, si pensi che può arrivare a pesare anche un 1kg!
Assieme ad altre varietà minori, quali Verdiso, Bianchetta, Perera, Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Grigio concorre alla realizzazione del vino Prosecco. Le prime tre varietà rientrano nella categoria di vitigni autoctoni, ovvero vitigni tipici delle zone del Nord est, gli ultimi sono vitigni internazionali, diffusi in tutto il mondo.
Il Prosecco è realizzato quindi con uva Glera, la quale può essere presente in purezza; tuttavia, il disciplinare di produzione consente l’utilizzo, fino al 15% di uve dei vitigni appena citati, presi singolarmente o congiuntamente. Questa decisione spetta all’azienda.
Nel momento in cui si parla di Prosecco si intende il vino prodotto da uve Glera all’interno di uno specifico territorio che si estende per ben nove province nelle regioni di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con la parola Prosecco è possibile intendere anche questo vasto territorio.
Al di fuori di esso è possibile la coltivazione del vitigno Glera, ma il vino prodotto non si potrà più chiamare Prosecco, bensì vino Glera.
La distinzione è stata fatta per tutelare tutti i produttori in questa specifica area.
Questa zona di produzione comprende l’intero Friuli Venezia Giulia e gran parte della regione Veneto, includendo nove province: Gorizia, Pordenone Udine, Trieste, Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza.
In seguito al Decreto Ministeriale del 17 luglio 2009, il territorio di coltivazione del Prosecco è stato suddiviso in area DOC e area DOCG. L’area DOC comprende l’intero territorio delle nove province sopra descritto, mentre l’area DOCG circoscrive la particolare area dell’Alta Marca Trevigiana, compresa tra Conegliano e Valdobbiadene, dove quindici comuni rientrano nella denominazione. A queste si aggiunge la Denominazione, sancita nel 2014, Asolo Prosecco DOCG. Questa distinzione è stata attuata in quanto esistono delle sostanziali differenze tra le aree di produzione ed il prodotto finale.
Il territorio del Prosecco DOCsi estende in zone di pianura. La lavorazione e la vendemmia sono svolte prevalentemente a macchina, ampie distese di filari in pianura permettono agevolmente questo tipo di lavorazione. Qui troviamo grandi produzioni con rese molto elevate: 180 quintali per ettaro.
All’interno del territorio DOC si distinguono le menzioni Prosecco DOC Provincia di Treviso o Treviso e Prosecco DOC Provincia di Trieste o Trieste. A queste si aggiungono le aree Asolo Prosecco DOCG e l’area Conegliano Valdobbiadene.
Qui, il Prosecco prende il nome di Prosecco DOCG o Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. L’area in questione è caratterizzata da dolci pendii, numerose vecchie viti, clima piacevole, mite e temperato e la viticoltura è svolta quasi interamente a mano.
l territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG è un territorio per la maggior parte di tipo collinare, ove è quasi impossibile il lavoro a macchina, la manodopera è fondamentale, si stima un lavoro di circa 600 ore per ettaro all’anno, ad esclusione della vendemmia: i vigneti sono coltivati interamente a mano e, soprattutto, sono vendemmiati a mano.
Qui, la resa è di 135 quintali per ettaro.
Il clima e la conformazione del territorio permettono le massime espressione organolettiche di queste varietà d’uva.
La maggior parte dei vigneti si trovano nei versanti collinari esposti ad est ed a sud, a nord, invece vi sono le Prealpi Venete le quali costituiscono una sorta di barriera per i venti freddi provenienti da settentrione. Durante il periodo estivo numerose sono le precipitazione e dalla seconda metà di agosto fino a settembre, poco prima della vendemmia le escursioni termiche tra il giorno e la notte permettono una maggior sintesi dei composti aromatici conferiti poi al vino finale. La collina permette il drenaggio dell’acqua piovana e con questo si evitano ristagnamenti, dannosi per la vite.
Una delle particolarità che rendono unico questo territorio è la composizione del suolo.
Le colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore sono colline originate, milioni di anni fa, dal sollevamento dei fondali marini. Un tempo, infatti, l’intera zona si trovava sotto il livello del mare, correnti marine hanno portato verso queste zone numerosi detriti che si sono depositati strato su strato. Ecco quindi che troviamo marne, argille, arenarie e fanghi. Successivamente, durante il processo di orogenesi, questi fondali marini sono emersi dando così origine ai vari rilievi che compongono il territorio. Parte delle colline poi hanno subito anche una modellazione ad opera dei ghiacciai dolomitici che le ricoprivano e, una volta ritirati, hanno lasciato numerosi sedimenti. Ecco quindi che troviamo differenti composizioni del sottosuolo, ma possiamo affermare che sopra uno strato roccioso vi sono vari strati composti da argille, marne, fanghi, sabbia, conglomerati di origine calcarea ed arenarie. Questo intero processo è durato milioni d’anni.
Nel cuore dell’area di Denominazione di Origine Controllata e Garantita, si trova una piccola zona di soli 106 ettari che gode di preziose caratteristiche e peculiarità che danno origine al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze. L’area in questione si chiama proprio Cartizze.
Questa vallata, infatti, è esposta a sud, riceve costantemente la luce ed il calore del sole e non si trova mai in ombra; il terreno di morene, arenarie ed argille garantiscono un veloce drenaggio delle piogge e, contemporaneamente, una costante riserva d’acqua alle piante. Queste caratteristiche, unite ad una ventilazione costante nei mesi estivi e alle escursioni termiche tra il giorno e la notte conferisco al prodotto finale una concentrazione di profumi inusuale. Questo piccolo territorio è coltivato dalla sapiente mano di 140 proprietari, i quali lavorano vigneti davvero molto piccoli; la resa per ettaro è molto ridotta: 120 quintali.
Le caratteristiche territoriali e climatiche della denominazione Asolo Prosecco DOCG sono simili a quelle delle colline Conegliano Valdobbiadene, quindi, riassumendo, una varietà della conformazione del sottosuolo, un’elevata esposizione ai raggi del sole favorita dalla posizione dei vigneti, una buona escursione termica concentrata soprattutto sul finire dell’estate che esalta le componenti aromatiche, una buona distribuzione delle piogge e la presenza delle Prealpi che fanno da scudo contro i venti freddi da nord.
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